Gastrite, reflusso, iperacidità: sintomi e come intervenire.

Gastrite, reflusso, iperacidità: sintomi e come intervenire.

Mercoledì, 7 Marzo 2018 - 4:42pm

Bruciore di stomaco, dolore retrosternale e rigurgito acido sono sintomi di alcune delle problematiche gastriche più diffuse, che possono essere legate a fattori alimentari (tipologia di cibi introdotti con la dieta e/o eccessi alimentari), alcool, fumo, stress, stati ansiosi, eccessiva sedentarietà e in generale stile di vita.

 

Tutti questi sintomi possono manifestarsi anche in periodi particolari e delicati della vita: per esempio il bruciore di stomaco in gravidanza è un problema molto diffuso e per il quale è spesso difficile trovare rimedi naturali.

 

Questi disturbi possono inoltre essere segnali di altre problematiche più complesse come gastrite, ulcera gastrica o duodenale, infezione da H. pylori e malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) a seconda che si presentino dopo i pasti o durante la notte; se tendono a ripresentarsi spesso, una o più volte al mese, è il caso di rivolgersi al medico.

 

La cause

L’iperacidità gastrica può essere un sintomo comune a diverse situazioni e può essere occasionale (se si presenta dopo i pasti, in seguito ad eccessi alimentari e/o di bevande alcoliche) oppure cronica (se si presenta anche lontano dai pasti o in caso di gastrite, ulcera gastrica e duodenale). Acidità e bruciore di stomaco quando eccessivo, possono superare lo strato di muco che protegge la parete dello stomaco, irritandola fino a causare vere e proprie ferite.

La gastrite è una infiammazione della mucosa gastrica che può essere causata da cattive abitudini alimentari, come l’abuso di alcol, spezie, alcuni condimenti e cibi irritanti, o da stress, ansia e rabbia. Anche l’abuso di alcuni farmaci di utilizzo comune come gli antinfiammatori (FANS) possono favorire la sua comparsa. Può essere acuta o cronica e associata a presenza di Helicobacter pylori, un batterio che si insedia nella mucosa gastrica e che può provocare infezione.

La Malattia da Reflusso GastroEsofageo (MRGE) è una condizione caratterizzata dal ritorno del contenuto gastro-duodenale nell’esofago. Si tratta di un problema meccanico, cioè della riduzione della capacità dello sfintere esofageo inferiore di trattenere il contenuto gastrico nello stomaco, che si evidenzia quando si cambia posizione (allacciandosi le scarpe o coricandosi a letto). I succhi gastrici, acidi, che risalgono nell’esofago, infiammano le pareti provocando bruciore e dolore retrosternale (che si manifesta come un “fuoco” proprio sotto allo sterno) rigurgito acido, esofagite, faringite e tosse notturna. Questa problematica si può verificare anche in situazioni come l’obesità o in gravidanza, quando il feto comprime lo stomaco.

 

Consigli

Spesso attuando un “semplice” cambiamento nelle abitudini alimentari i disturbi possono ridursi o addirittura scomparire:

Mastica lentamente e completamente: è indispensabile per digerire e assorbire bene ciò che si assume.

Evita pasti abbondanti e ricchi di cibi elaborati che richiedono una lunga digestione (piccanti, fritti e alcool ecc.).

Riduci il consumo di caffè e di sigarette.

Evita di cenare tardi: meglio una cena frugale priva di carboidrati (pane, pasta, pizza, zuccheri, dolci, gelati, bevande zuccherate). Prima si cena meglio è!

Riduci l’uso di aceto.

Mangia la frutta da sola come spuntino: evitala a fine pasto in quanto potrebbe fermentare.

Evita l’uso di farmaci antinfiammatori (FANS).

Bevi il meno possibile durante i pasti, per evitare di “diluire” gli enzimi digestivi, e bevi invece adeguatamente tra i pasti.

E in caso di reflusso gastroesofageo…

Evita di coricarti appena dopo mangiato, nemmeno dopopranzo, e dormi con due cuscini o un rialzo di almeno 12cm sotto la nuca.

Mantieni tonici i muscoli addominali e il diaframma.

Evita gli indumenti troppo stretti come cinture o corsetti.

 

Il ruolo del fegato, stomaco e intestino nella digestione

Hai mai pensato al viaggio che il cibo compie dentro al tuo corpo? Tutto inizia in bocca, dove i denti lo triturano con la saliva, trasformandolo in bolo; una volta deglutito, attraversa l’esofago e arriva allo STOMACO, dove gli acidi e gli enzimi gastrici lo trasformano in chimo; entra nel primo tratto di intestino tenue, dove i succhi pancreatici e della bile, prodotta dal FEGATO, lo scindono in molecole semplici; continua il suo percorso nell‘INTESTINO raggiungendo il tratto finale: a questo punto quasi tutte le sostanze con valore nutritivo sono state assorbite e il processo di digestione si completa nell’intestino crasso, dove l’acqua e i sali minerali vengono assorbiti, formando le feci.

 

Come intervenire?

PER LO STOMACO

può essere utile l’assunzione di:

integratori che forniscono enzimi alimentari utili ad una corretta utilizzazione metabolica di fibre, carboidrati, proteine, grassi

integratori con funzione antiacida e protettiva a livello di mucosa gastrica

PER L’INTESTINO

Per aiutarlo nello smaltimento di scorie e ridurre l’irritabilità che si manifesta di solito con l’alternanza di scariche diarroiche e stitichezza, consigliamo:

validi probiotici, meglio noti come fermenti lattici, già alcuni giorni prima del tour de force alimentare

fibre prebiotiche di Guar, Larice, Acacia, Mela, in grado di stimolare selettivamente lo sviluppo della flora batterica benefica nel colon

PER IL FEGATO

Per proteggerlo dalla fatica conseguente all’attività di filtraggio di tutte le sostanze che gli arrivano dall’intestino, utilizziamo:

preparati a base di erbe decongestionanti, disintossicanti e depuranti sia a livello epatico che biliare e pancreatico quali Carciofo, Astragalo, Verga d’Oro.

 

Per ulteriori consigli puoi rivolgerti presso la nostra Farmacia Levorato a Este, un nostro farmacista sarà a tua disposizione.

Scroll to Top